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IRPINIA: ANTONIO GUERRIERO, NOTE MUSICALI NELL’ARTE CULINARIA

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Lo chef Antonio Guerriero ci parla del suo percorso culinario mixando cultura, territorio, sapori e tradizioni 

Irpinia – Antonio Guerriero, ragazzo di 27 anni racconta della sua carriera da chef; nato e cresciuto in Irpinia ha saputo correlare nei suoi piatti tradizione ed innovazione, sollecitando, nei sensi di chi assaggia, un gusto classico ma particolarmente ricercato.

Come e perché hai cominciato il percorso in cucina? Raccontaci la tua esperienza fatta finora è cosa ti ha lasciato?

«Ho deciso di intraprendere questo percorso perché la cucina è sempre stato il mio piccolo posto sicuro”- spiega Antonio-” ho iniziato sin da piccolo seguendo in primis le orme di mia nonna  che mi ha insegnato le basi della cucina Irpina, e successivamente lavorando in diversi agriturismi e ristoranti; col tempo, dopo aver acquisito esperienza, ciò che presento nei miei piatti rappresenta l’intero mio percorso e la mia passione sulla tradizione del territorio».

Parliamo di cucina irpina, ma non solo qual è ad oggi uno dei tuoi piatti forti?

«Il mio piatto forte è il coniglio alla cacciatora, perché sono direttamente allevati da me attraverso un percorso altamente biologico».

Dove possiamo provare attualmente la tua cucina?

«Ad oggi lavoro come chef a Palazzo Vittoli, dimora storica del 1818 appartenuta al Notaio Vittoli completamente restaurato mantenendo però la sua bellezza originale, situato a Castelfranci; insieme allo staff riusciamo a rendere i nostri piatti particolarmente raffinati creando un connubio perfetto di sapore e tradizione nell’innovazione».

Dopo il covid molte persone hanno pensato di rinunciare a percorsi come il tuo, come mai tu hai deciso ugualmente di continuare?

«Molte persone dopo il Covid-19 si sono sentite costrette a cambiare lavoro o a continuare  lo stesso percorso trasferendosi altrove, inizialmente era anche la mia idea ma successivamente, persino dopo svariate proposte di lavoro lontano dalla mia terra natale, ho deciso di continuare la mia carriera qui; l’Irpinia è un posto che credo venga molto sottovalutato, specialmente a livello culinario, perché la nostra terra è in grado di proporci tante varietà di prodotti a km0, bellezze rare e sapori inconfondibili, bisogna solo saperla ascoltare e capire».

Cosa ti sentiresti di dire ai tuoi coetanei dopo l’esperienza che hai avuto?

“RICORDATE, ANDARSENE È FACILE, RESTARE DIMOSTRA CORAGGIO”

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